Legge e imposte per le obbligazioni societarie
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Le obbligazioni societarie offrono agli investitori rendimenti interessanti, ma ci sono alcuni aspetti da considerare quando si parla di tassazione delle obbligazioni. Ancor prima di effettuare il primo investimento, sorge spontanea la domanda: devo pagare le tasse sulle obbligazioni – e se sì, come?
Le obbligazioni societarie sono titoli a tasso fisso in cui si fornisce capitale all’emittente, di solito una società. Oltre al pagamento degli interessi e all’eventuale rimborso alla fine della durata, potreste dover pagare le imposte sui guadagni di prezzo dovuti alle variazioni dei tassi d’interesse di mercato. La tassazione delle obbligazioni segue regole molto chiare.
Chi deve pagare le tasse sulle obbligazioni?
In linea di massima, in Germania si applica quanto segue: se si ricevono interessi o si pagano imposte sulle obbligazioni, si applica una ritenuta fiscale finale del 25%, più la sovrattassa di solidarietà e, se applicabile, l’imposta ecclesiastica. Tuttavia, l’ordine di esenzione (forfait del risparmiatore) consente di esentare dalle imposte fino a 1.000 euro per le persone fisiche o 2.000 euro per le coppie sposate.
Sia gli interessi che le plusvalenze sono tassati in base alla stessa regola fiscale. Ad esempio, se si esce da un’obbligazione societaria, si deve pagare l’imposta sulla plusvalenza, al netto dei costi di acquisizione, come plusvalenza se supera l’importo forfettario.
Tassazione delle obbligazioni: regolamenti governativi
Secondo l’attuale circolare della BMF (Sezione 20 EStG), i proventi degli interessi e delle vendite sono considerati redditi da capitale. Un’importante novità introdotta dalla legge fiscale annuale 2024 è che le perdite derivanti da obbligazioni fallite possono ora essere compensate illimitatamente con altri redditi da investimento, a condizione che l’accertamento fiscale sia ancora aperto. In questo modo è chiaro che non solo si pagano le imposte sulle obbligazioni di successo, ma si ricevono anche sgravi fiscali per le perdite.
Tassazione delle plusvalenze: ecco come funziona
Le imposte sulle plusvalenze si pagano come gli interessi: la banca depositaria versa la ritenuta d’acconto. La stessa tassazione si applica alle plusvalenze realizzate durante il periodo di investimento, ad esempio in caso di vendita prima della scadenza. È importante notare che fino al 2008 le plusvalenze esenti da imposte non erano applicabili a determinate condizioni nel caso di regolamenti di sconto, ma oggi queste regole speciali sono state abolite.
Consigli per gli investitori sulla tassazione delle obbligazioni
- Utilizzate in modo mirato la franchigia del risparmiatore per evitare di pagare inutilmente le imposte sulle obbligazioni.
- Compensare le perdite sulle obbligazioni in default: questo riduce l’onere fiscale sugli altri redditi da capitale.
- Prestate attenzione agli obblighi tedeschi in materia di ritenuta d’acconto: le banche segnalano automaticamente alla BZSt i redditi da interessi e i proventi delle vendite.
- Chiarire con il proprio consulente fiscale se i depositi per interessi o per plusvalenze devono essere dichiarati separatamente, poiché entrambi sono soggetti alla stessa normativa fiscale.
Regole chiare, opportunità reali
La tassazione delle obbligazioni in Germania è regolata dall’imposta alla fonte forfettaria, il che significa che ogni pagamento di interessi e ogni vendita con profitto devono essere tassati, a meno che non si utilizzi la franchigia per i risparmiatori. I profitti e le plusvalenze sono tassati allo stesso modo, mentre le perdite derivanti da obbligazioni fallite possono essere compensate con le imposte. Un sistema che a prima vista può sembrare poco comprensibile, ma che alla fine offre una maggiore trasparenza.
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